Sono pienamente d’accordo con questa riflessione. Le soft skill hanno un ruolo fondamentale, ma non possono sostituire le competenze tecniche. Servono entrambe: le prime per collaborare, comunicare e dare senso al lavoro; le seconde per garantire qualità, professionalità e capacità di azione concreta. L’immagine della “T” mi sembra davvero efficace per descrivere questo equilibrio.
Come spessissimo accade, mi trovo d’accordo al 100%
Volevo aggiungere un piccolo commento.
Sempre di più un giovane che intraprende degli studi « tecnici » (quelli che fondano alcuni degli « hard skills ») si rende presto conto che guadagnerà molto meno di chi non ha la « barra verticale della T ».
Certamente, qualcuno di loro riuscirà e sarà premiato. Ma la probabilità è inferiore a quella di altre professioni dove la competenza verticale è fondamentale.
Sono pienamente d’accordo con questa riflessione. Le soft skill hanno un ruolo fondamentale, ma non possono sostituire le competenze tecniche. Servono entrambe: le prime per collaborare, comunicare e dare senso al lavoro; le seconde per garantire qualità, professionalità e capacità di azione concreta. L’immagine della “T” mi sembra davvero efficace per descrivere questo equilibrio.
Grazie per questo articolo !
Come spessissimo accade, mi trovo d’accordo al 100%
Volevo aggiungere un piccolo commento.
Sempre di più un giovane che intraprende degli studi « tecnici » (quelli che fondano alcuni degli « hard skills ») si rende presto conto che guadagnerà molto meno di chi non ha la « barra verticale della T ».
Certamente, qualcuno di loro riuscirà e sarà premiato. Ma la probabilità è inferiore a quella di altre professioni dove la competenza verticale è fondamentale.