5 Commenti

come te ho fatto un laboratorio con adolescenti

come te "Interviste impossibili" (a D'Annunzio, a Martin Luther King)

e ho notato sì, alcune cose

poi, finito il laboratorio, ho chiesto a una ragazzina:

ma le risposte che hai avuto, le potresti usare come fonte per rispondere a una domanda in una verifica?

e lei: certo

insomma, i problemi cominciano soltanto, quando la usi

poi ci vogliono molte altre cose

strumenti

ma certo, conoscere, rendersi conto, capire, giudicare, responsabilizzarsi

tutti compiti che sono davanti a noi, a loro

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Un chirurgo quando entra in contatto con il robot in sala operatoria e lo usa per operare ha già fatto un periodo di allenamento. Gli insegnanti si dovranno arrabattare per capire come utilizzare l'AI e questo non varrà per tutti. La cosa essenziale sarebbe far prendere dimestichezza con questi nuovi strumenti durante il periodo universitario. Per gli insegnanti in servizio il ministero dovrebbe approntare un piano adeguato . Ovviamente tutto questo non accadrà e come al solito ognuno, secondo i propri interessi, cercherà di incrementare le proprie conoscenze . La conseguenza ormai la conosciamo .

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Condivido quello che hai scritto. Anch'io penso che l'Intelligenza Artificiale Generativa dovrebbe entrare nel bagaglio degli strumenti didattici di professori e alunni. Senza fermarsi a ChatGPT, perché c'è molto altro, sul web. L'AI è entrata prepotentemente nel mondo dell'economia, delle aziende ed è una tecnologia che è stata creata per restare, non è una moda passeggera.

Tutte le generazioni si stanno confrontando con questa tecnologia più o meno consapevolmente.

Il mondo del lavoro si sta trasformando profondamente, ci piaccia o no e dovremo farci i conti.

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“Una nuova generazione di insegnanti. Potenziati di AI, di buon senso e di sana follia.” Penso che questo punto sia fondamentale ma allo stesso tempo molto critico. Quanto tempo servirà per creare queste competenze all’interno della scuola?

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"...fa riflettere su come sia cambiato il nostro modo di apprendere con Intelligenza Artificiale, Social Media e Realtà Virtuale..."

In realtà, non è proprio vero. Indipendentemente dalle modalità "culturali" (riassumo un mondo in una parola) la specie umana continua ad "apprendere" esattamente come 10.000 anni fa. La biologia dell'apprendimento resta quella basata sull'esperienza, sul sapere "procedurale". Che poi questo si innesti su una quantità enormemente superiore di "sapere dichiarativo" ha importanza relativa alle circostanze. Se dalla conoscenza dipende il correre o meno il rischio di sedare una fame insopportabile mangiando un'erba sconosciuta...meglio sapere se la mangiava tua nonna. Se devi mandare in orbita un satellite, sarà difficile che tu possa fare a meno di Newton, ma di sicuro non ti basterà. E così via...noi impariamo realmente nella zona prossimale di sviluppo, tutto il resto è "imparaticcio". L'AI con la sua enorme secchioneria non riesce (ancora?) a sostituirsi al nostro meccanismo di creazione di legami fra i neuroni e quindi il suo contributo ad un autentico apprendimento resta marginale

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