Lo so, l’immagine di una spugna ruminante non è particolarmente “fascinosa”, non risponde ai criteri tanto di moda oggi che rimandano a glamour, immagine, originalità. Però è una immagine che richiama due principi importantissimi che congiuntamente definiscono la maturità e la professionalità di una persona.
La spugna
Una spugna è una struttura che assorbe il liquido che la circonda. Fuor di metafora, una persona è una spugna se è aperta ad accogliere le informazioni, i suggerimenti, gli stimoli e le idee che riceve o rileva nella sua vita quotidiana. Una persona spugna non ha paura di confrontarsi con gli altri ed è capace di ascoltare, in modo attivo, richiedendo spiegazioni e dialogando per far emergere conoscenze e dati potenzialmente di valore, anche quando questo valore non è ancora così ben chiaro o evidente.
Troppo spesso, invece, siamo rinchiusi su noi stessi, inaccessibili al mondo che ci circonda e arroccati sulle nostre idee e posizioni. Peggio, ricerchiamo e consideriamo solo ciò che conferma quanto già pensiamo di sapere o vogliamo credere. È ciò che gli studiosi chiamano confirmation bias: ha valore solo ciò che elimina l’ansia del dubbio, esclude l’incerto o l’ignoto, ci rassicura e consolida in ciò che riteniamo vero.
Essere spugna vuol dire avere il coraggio della mente aperta, la maturità della disponibilità incessante all’ascolto, l’umiltà saggia di chi sa di non sapere.
Ruminante
Ma non dobbiamo essere delle spugne superficiali. Dobbiamo essere capaci di vagliare e analizzare criticamente ciò che recepiamo, valutandone l’attendibilità nel confronto con altre fonti, esaminandone l’impatto sulla nostra esistenza, facendo sedimentare le impressioni immediate e, al contrario, ricercando con l’approfondimento e lo studio il valore reale di ciò che abbiamo acquisito.
Nella mia vita quotidiana mi accorgo che, lasciando passare un po’ di tempo, riflettere con calma e con distacco su ciò che ho appreso o letto mi permette di avere un’idea più chiara di un problema e di riuscire ad immaginare nuove strade per affrontare una specifica situazione. Spesso lo vedo accadere quando esco a camminare e rimugino su quanto mi è capitato, ho ascoltato o letto in precedenza.
“Rumino”, come una mucca che riprende quanto ingerito e lo mastica con calma per estrarre tutto il nutrimento che quel cibo può offrirle.
In sintesi
Mi piace molto questa immagine della spugna ruminante. Credo che queste due parole rappresentino bene e sinteticamente quel che dobbiamo fare per essere persone e professionisti più maturi e seri.
Sono certo di rientrare nella categoria delle spugne ruminante. Sto cercando di “velocizzare” il processo del ruminare perche’ mi pare che impieghi molto tempo nel riordinare e fare mio quanto assimilato dall’esterno. Possibile stabilire un benchmark in questo ?
credo di essere anche io una spugna ruminante. L'ho sempre fatto, nel lavoro mi ha dato parecchio aiuto. Ho sempre aggiunto qualcosa di mio a ciò che assorbivoe penso sia questo il metodo giusto.